Il fulmine d'oro


S’illumina la notte
in caduta libera
a rinfrescare le membra stanche.
Chicchi rotondi come sassi
picchiettano sui vetri
tintinnando ritmi arcani
in esasperazione di spirito
e danza di muscoli tesi.
Ma nel bagliore d’un fulmine d’oro
questo freddo non congela
la tela rinchiusa nella mia bottiglia,
una mano l’accompagna al fiume:
vascello di segreti e fantasie
liberamente
scivola ondeggiando verso il mare
in frammenti d’iride come fiori di campo.

Natàlia Castaldi

Commenti

Anonimo ha detto…
se voli’ far na cena verso verona invese de andar in meszo le brechene

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